
Biancolella: il vitigno sul mare
Il Biancolella è un vitigno a bacca bianca orginario della Corsica, dove oggi viene chiamato Petite Blanche. Ma oggi, grazie ai Greci, il Biancolella è considerato anche uno dei vitigni autoctoni a bacca bianca della Campania. Infatti è qui dove i greci trasportarono alcune barbatelle ed è qui dove queste crebbero con ottimi risultati. Le coste della Campania e le isole della Campania, principalmente Ischia, e le isole di Ponza nel Lazio sono le zone in cui questo vitigno ha trovato nel tempo la massima espressione.
Mentre i greci furono gli artefici della coltivazione di questo vitigno ad Ischia, dobbiamo ai Borbone l’intuizione di spostare la coltivazione del Biancolella anche nelle Isole Pontine e Costiera Amalfitana, con ottimi risultati.
Il Biancolella ai giorni d’oggi è diffuso ad Ischia, Procida, Capri, Penisola sorrentina, Costiera Amalfitana, Ponza, ma anche Paestum, Rocca Monfina ed alcune zone del Volturno.
Caratteristiche del territorio
Come abbiamo visto, le zone dove il Biancolella è coltivato, hanno tutte due caratteristiche in comune: sono tutte zone di origine vulcanica e sul mare. La fertilità del terreno vulcanico si unisce con la freschezza ed il clima mite in inverno e caldo in estate tipico delle zone marittime, ed insieme creano il contesto perfetto per la crescita di questo vitigno.
Quando parliamo di terreno vulcanico, non ci riferiamo soltanto alla pura e semplice origine vulcanica ma proprio al tipo di eruzioni che sono avvenute nel corso dei secoli. Le continue eruzioni hanno arricchito il terreno con piogge di pietra pomice e ceneri sulle quali si sono stratificate numerose colate, creando il presupposto per la nascita di un suolo fertile e ricco di sali minerali e sostanze nutritive.
Caratteristiche organolettiche ed abbinamenti del vino
La natura vulcanica del suolo si rispecchia fedelmente nei vini ottenuti dal Biancolella, che sono minerali, sapidi e possiedono caratteristiche fortemente legate al territorio, determinate dal clima caldo e ventilato e dal terreno minerale di origine vulcanica. Gli acini del Biancolella hanno colore verde chiaro e buccia sottile coperta da un’abbondante pruina. Il vino che se ne ottiene ha un colore giallo paglierino, profumo fruttato con piacevoli note agrumate, di frutta gialla, mandorla e un sottofondo lievemente speziato. Al palato presenta buona freschezza e una vena di sapidità minerale.
Il vino ottenuto dal Biancolella si abbina molto bene con la cucina di mare, con primi piatti a base di pesce o vongole, con frutti di mare, crostacei, alici e pesci anche in preparazioni di una certa importanza.
Vinificazione del Biancolella
Il Biancolella è spesso coltivato a guyot con raccoltra tra settembre ed ottobre. La sua vinificazione segue il tradizionale processo di vinificazione dei bianchi. Dopo la fermentazione in vasche di cemento, l’affinamento del mosto avviene in acciaio, materiale che consente di mantenere intatti i profumi ed i sapori tipici dell’uva. Grazie a questo passaggio, i vini che ne derivano mantengono inalterate quelle caratteristiche di salinità e freschezza che ne costituiscono il tratto distintivo.
Il Biancolella viene spesso assemblato con il Forastera, dai sentori più floreali e di erbe aromatiche. Oltre alla Ischia DOC il Biancolella è presente anche in altre denominazione campane, tra cui Capri DOC, Penisola Sorrentina DOC, Costa D’Amalfi DOC, Campi Flegrei DOC. Il disciplinare prevede per il vino Ischia DOC Biancolella una percentuale minima dell’85% nel vitigno, ma molti produttori preferiscono vinificarlo in purezza.