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Castelli romani DOC, il vino a pochi passi da Roma

Un viaggio nel vino prodotto già all’epoca dell’antica Roma

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La zona dei Castelli Romani, a pochi passi da Roma, regala sempre suggestivi scenari. I laghi vulcanici presenti, tra cui il lago Albano, consentono una valida alternativa per una gita fuori porta immersi nella natura.

Ma la zona dei Castelli Romani è anche il classico esempio in cui il vino era al centro della vita degli antichi romani. Qui loro destinarono molti ettari di terreno per la viticoltura, grazie alla fertilità del terreno vulcanico e alla presenza di ville molto ampie da poter conservare il vino prodotto. Molti vini famosi nell’epoca romana provenivano dai colli albani.

Da allora, il vino dei Castelli Romani nè ha fatto di strada fino ad ottenere la DOC.
Il disciplinare della denominazione d’origine controllata “Castelli Romani” riguarda le seguenti tipologie di vini:

  • bianco secco, amabile e frizzante
  • rosso secco, amabile, frizzante e novello
  • rosato secco, amabile, frizzante

Le zone di produzione riconosciute dal disciplinare

Il disciplinare definisce anche la provenienza delle uve destinate alla produzione
Le uve destinate alla produzione dei vini a denominazione di origine controllata «CastelliRomani» devono essere prodotte nella zona che comprende, in provincia di Roma, gli interi territori amministrativi dei seguenti comuni: Albano Laziale, Ariccia, Castel Gandolfo, Ciampino, Colonna, Frascati, Genzano di Roma, Grottaferrata, Lanuvio, Lariano, Marino, Monteporzio Catone, Nemi, Rocca di Papa, Rocca Priora, Velletri, Zagarolo e San Cesareo e parte dei territori amministrativi dei seguenti comuni: Ardea, Artena, Montecompatri, Pomezia e Roma e, in provincia di Latina, l’intero territorio amministrativo del comune di Cori e parte dei territori amministrativi dei comuni di Cisterna di Latina e Aprilia.

Le Doc del Lazio: Castelli Romani | Lavinium

Composizione e caratteristiche organolettiche

Per quanto riguarda la composizione dei vini dei Castelli Romani, il disciplinare è abbastanza vario.
Il vino Castelli Romani DOC bianco nelle tipologie secco, amabile e frizzante deve essere prodotto con i vigneti Malvasia (bianca di Candia e puntinata) e Trebbiano (toscano, di Soave, verde e giallo). Possono completare la produzione entro il 30% vigneti a bacca bianca prodotti nella Regione Lazio.
Il vino Castelli Romani DOC rosso nelle tipologie secco, amabile, frizzante e novello deve essere prodotto con vigneti Cesanese, Merlot, Montepulciano, Nero buono e Sangiovese. Possono concorrere alla produzione altri vigneti a bacca nera entro un massimo del 15%.
Il vino Castelli Romani DOC rosato nelle tipologie secco, amabile e frizzante deve essere prodotto dall’uvaggio tra uve a bacca bianca ed uve a bacca nera o dalla lavorazione in rosato delle uve a bacca nera provenienti dai vigneti di cui sopra.

Le caratteristiche organolettiche di questi vini sono abbastanza definite tanto da rendere questi vini unici nel loro genere.
I vini a denominazione di origine controllata «Castelli Romani» all’atto dell’immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:

«Castelli Romani» bianco:
colore: paglierino più o meno intenso;
odore: fruttato, intenso, ricorda l’uva ammostata nel tipo novello;
sapore: fresco, armonico, secco, talvolta frizzante e/o amabile.

«Castelli Romani» rosato:
colore: rosa più o meno intenso, talvolta con tonalità rubino;
odore: fruttato, intenso, vinoso;
sapore: fresco, armonico, secco, talvolta frizzante e/o amabile.

«Castelli Romani» rosso:
colore: rubino più o meno intenso;
odore: vinoso, persistente, caratteristico, fruttato per il tipo novello;
sapore: fresco, armonico, secco, rotondo, talvolta frizzante e/o amabile, vivace e fragrante per il tipo novello.

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